Le frazioni principali di Borgo San Lorenzo sono:
Ronta è una località turistica che si trova nel comune di Borgo San Lorenzo ed è situata ai piedi della catena degli Appennini, nella valle del torrente Ensa, affluente del fiume Sieve. Negli anni venti del Novecento fu aperto un stabilimento idroterapico, che oggi non esiste più, grazie al quale la località divenne una apprezzata stazione climatica. A Ronta si trovano alcune ville, la villa Edlmann, la villa Liccioli, del 1232, la villa Gerini, del Settecento, la villa Pananti Moretti che ricorda in una lapide il poeta Filippo Pananti, la Chiesa di San Michele e, presso il cimitero, la pieve romanica. La Chiesa di San Michele fu ricostruita sull’antica Badia vallombrosana nel 1715-1721 da Cosimo III. La chiesa è dedicata a San Michele perché, come sostiene la tradizione, sul luogo dove essa si trova, c’era un tempio dedicato a Marte, al quale era contrapposto San Michele, santo-guerriero. La struttura è ad un’unica navata. All’interno della Chiesa sono conservati numerosi dipinti del XVIII secolo e un famoso crocifisso del XV secolo, popolarmente ritenuto miracoloso.
Luco di Mugello, già antico castello in Val di Sieve dei conti Guidi, è un piccolo borgo menzionato in molti documenti medioevali che deve il suo nome alla parola latina lucus, che vuol dire “bosco sacro”. Nel suo territorio si trova l’ex monastero camaldolese femminile di San Pietro a Luco, le cui origini risalgono agli ultimi anni dell’XI secolo.
Sagginale è posto lungo il corso del fiume Sieve, l’abitato si situa ad est di Borgo San Lorenzo, lungo la via Sagginalese (SP41) sulla strada che lambendo Vicchio (attraversando la frazione Ponte a Vicchio) giunge fino a Dicomano. Poco lontano dal borgo si trova la Villa Votanidi.
Polcanto è costituito da due nuclei, i cui confini non sono esattamente definibili e la cui distinzione si è progressivamente attenuata negli anni. Il primo, detto “Polcanto alto”, si trova in posizione più elevata, lungo la strada che, distaccandosi dalla via Faentina (denominazione locale della ex-strada statale 302), sale lungo le pendici del Monte Senario. Il secondo nucleo, chiamato “la Piazza”, si raccoglie attorno alla villa dello Scalandrone, situata nella parte bassa del paese. Fa da cerniera tra i due nuclei principali, lungo la salita che li collega, un gruppo di case chiamato “la Casuccia”, mentre alcune costruzioni realizzate negli anni ottanta e novanta hanno ulteriormente riempito gli spazi tra le porzioni storiche del paese. Nella parte alta del paese si trova la chiesa di San Donato a Polcanto, dedicata al santo vescovo di Arezzo. L’attuale costruzione risale ai primi decenni del XX secolo. La precedente chiesa, che si trovava più a monte e separata dal paese, fu infatti abbandonata in seguito al disastroso terremoto che colpì il Mugello nel 1919. La chiesa riportò gravi danni e attualmente rimangono alcune rovine visibili lungo un sentiero alle spalle del cimitero del paese. Nella parte bassa del paese si trova, come detto, la villa dello Scalandrone. Il nome deriva probabilmente da quello della famiglia degli Scalandroni (un tempo proprietari della villa) oppure dallo stemma, oggi quasi completamente illeggibile, che raffigurava appunto uno scalandrone, cioè una sorta di doppio rastrello che somiglia ad una scala. La villa fu costruita nella seconda metà del Cinquecento e poi ampiamente rimaneggiata. Caratterizzata da una struttura cubica, ha un ingresso monumentale: un bel portale ad arco di bugne in pietra, preceduto da una scalinata e sormontato da uno stemma incorniciato da una figura mostruosa di gusto manierista. Al di sopra è una loggia su piccoli pilastri; sui lati si aprono eleganti finestre a mensola.
La più antica memoria di Grezzano risale al 1037 e quindi al 1076, periodi in cui la località è ricordata negli scritti come la Curtem et Castrum de Grezzano, appartenente ai Conti Guidi, che lo ebbero dagli imperatori Arrigo VI nel 1192 e da Federico II nel 1220. Nel 1529, durante l’assedio di Firenze, Grezzano si oppose a Pompeo di Ramazzotto da Scaricalasino, mentre aspettava in armi dalla rupe di Corbaia le truppe nemiche, cavalieri e fanti, che furono sconfitte e poste in fuga, insieme a Ramazzotto, che si salvò a stento, rifugiato nel casolare di un contadino. Posto ai piedi di Monte Altuzzo e di Monte Verruca, pilastri orientali del Passo del Giogo, Grezzano costituì la base di partenza del 338º e del 339º Reggimento della 85ª Divisione Americana che durante la Seconda guerra mondiale, all’alba del 13 settembre 1944, attaccarono frontalmente la Linea Gotica, preceduti da bombardamenti aerei a tappeto e concentramenti di artiglieria sugli obiettivi tedeschi a mezza costa e sulle vette. Nel territorio di Grezzano si trovano la Villa Dapples, la Villa “Il Monte” (anch’essa ex residenza della famiglia Dapples), la Villa Verde e il Museo della Civiltà Contadina di Casa d’Erci.
Salaiole, meglio nota come Poggiolo-Salaiole, in quanto composta da questi due abitati contigui, è situata nella parte meridionale del territorio comunale, costituendo quindi una delle vie d’accesso al Mugello, in quanto raggiungibile da Firenze lungo la via Faentina, dalla quale la via delle Salaiole inizia sul lato destro poche centinaia di metri dopo l’abitato di Mulinaccio (frazione del comune di Vaglia), per poi concludersi, dopo aver superato l’omonimo abitato, al km 0 della via Sagginalese (SP41) in prossimità di Borgo San Lorenzo. La strada delle Salaiole, seguendo il corso del torrente Fistona, si posiziona praticamente in parallelo al tratto della SR 302 (“Via Faentina”) compreso fra Polcanto e Borgo San Lorenzo, ma in realtà, come una qualsiasi cartina evidenzia, appare un collegamento in linea d’aria più diretto pur rappresentando un tracciato più disagevole, sia per la presenza di buoni dislivelli rappresentati da salite e discese brevi ma di pendenza relativamente importante prima del passaggio attraverso la frazione, sia per la sede stradale disponibile ben più stretta. Si ritiene fra l’altro che storicamente fosse proprio questa la via maestra fra Firenze e Borgo San Lorenzo e non quella attuale che attraversa la valle del torrente Faltona. In tal senso andrebbe anche Emanuele Repetti, che addirittura definisce tutta la strada di collegamento fra Firenze e Borgo San Lorenzo (cioè l’attuale tracciato della via Faentina almeno fino a Polcanto) come via delle Salaiole, pur non citando mai, curiosamente, l’abitato delle Salaiole, che non rientra difatti fra i luoghi censiti e alfabetizzati, mentre compare il vicino abitato di Montepulico. La frazione è sede (presso la chiesetta di Sant’Ansano) di un’importante base regionale scout. La breve salita delle Salaiole, che si trova fra l’abitato e l’innesto con la via Faentina, è conosciuta fra gli amatori del ciclismo mugellani per la sua durezza.
Altre frazioni sono Casaglia, Razzuolo, Panicaglia, Faltona, Rabatta.